232/2016. Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate, di intesa con il MiSE, nella circolare n. 4/E del 30 marzo 2017 - in riferimento ai “Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità” di cui all’All. A (parte terza) della Legge n. 232/2016 - ha affermato che “sono (...) escluse soluzioni finalizzate alla produzione di energia (ad es. sistemi cogenerativi, sistemi di generazione di energia da qualunque fonte rinnovabile e non); si ricorda peraltro che queste ultime possono beneficiare di misure di agevolazione all’efficienza energetica già in vigore (come i ‘certificati bianchi’)”. Ciononostante, si ritiene che i cespiti principali delle aziende di produzione di energia elettrica possano astrattamente essere oggetto dell’agevolazione fiscale, in quanto non espressamente esclusi dalle Autorità competenti del pari degli impianti secondari e di natura ausiliaria, per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità.
1. Premessa
L’art. 1, commi 1051-1063 e 1065, della Legge di bilancio 2021 (Legge n. 178/2020), come successivamente modificato dall’art. 1, comma 44, della Legge di bilancio 2022 (Legge n. 234/2021), ha introdotto il c.d. Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, noto anche come “Credito 4.0”. Tale agevolazione fiscale e` rivolta alle imprese che effettuano investimenti in beni materiali e immateriali destinati a favorire la transizione tecnologica e digitale, in linea con il Piano Nazionale Transizione 4.0. A partire dal 30 marzo 2024, con l’entrata in vigore del D.L. n. 39/2024, e` stato introdotto l’obbligo di effettuare specifiche comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per poter usufruire del credito d’imposta.
La Legge di bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) ha apportato importanti modifiche al piano Transizione 4.0. A partire dal 1° gennaio 2025, il credito d’imposta per i beni immateriali 4.0 e` stato eliminato. Tuttavia, chi ha prenotato l’investimento entro il 31 dicembre 2024, con ordine accettato e versamento di un acconto del 20%, e lo completa entro il 30 giugno 2025, potra` ancora beneficiare del credito d’imposta, che sara` del 15% su di un massimo di 1 milione di euro. Inoltre, per i beni materiali 4.0, e` stato introdotto un tetto di spesa nazionale di 2,2 miliardi di euro per gli investimenti effettuati nel 2025 o entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto del 20% e sottoscritto il relativo ordine di acquisto.